• 04/10/2016

Dopo latitanza di Matacena, quella di Cetti Serbelloni e del narcotrafficante Imperiale 

Interrogazione di Mattiello, Verini, Miccoli: ratificare al più presto 

Il Ministro Orlando poco più di un anno fa siglò l’accordo con le autorità emiratine in materia di cooperazione giudiziaria e di estradizione ma, nonostante ciò, ancora non si sblocca la ratifica definitiva del trattato. Perciò i deputati Democratici Davide Mattiello, Walter Verini e Marco Miccoli hanno presentato una interrogazione affinché il governo acceleri questa pratica. Lo scorso 3 marzo la ratifica dell’accordo era stata presentata in Consiglio dei Ministri per la sua approvazione, rinviata allora per necessari approfondimenti. Come hanno segnalato più volte le autorità giudiziarie italiane che si occupano di casi legati alle richieste di estradizione da quel Paese, c’è ormai, però, il rischio che gli Emirati diventino una sorta di porto franco per latitanti italiani e riciclatori internazionali. La questione è stata seguita e denunciata più volte anche da diverse associazioni e personalità che si battono per la legalità e dagli organi di informazione con servizi, inchieste, reportage e campagne: occorre pertanto accelerare i tempi.  Verini, capogruppo del Pd nella commissione Giustizia di Montecitorio, ricorda che “oltre all’ormai noto caso della latitanza dell’ex parlamentare Amedeo Matacena, è stato individuato negli Emirati anche Cetti Serbelloni, che deve scontare una condanna definitiva per aver evaso tasse in Italia per circa un miliardo di euro, e lì sono state ritrovate due opere di Van Gogh rubate ad Amsterdam nel 2002, riconducibili ad attività di riciclaggio del narcotrafficante Imperiale, lui pure individuato negli Emirati. Insomma, si tratta di una vicenda che va sanata, una smagliatura nei rapporti tra noi e gli Emirati, ottimo partner commerciale, che va chiusura definitivamente con l’approvazione di un trattato che potrà definitivamente rimarginare il vulnus di quelle latitanze sicure”.