• 18/01/2017

Nel nuovo clima incomprensibile scelta magistrati di disertare anno giudiziario

“La relazione del Ministro della Giustizia è il bilancio di un lavoro importante fatto da governo e parlamento: ricordiamo come, oltre un terzo della produzione legislativa di questa legislatura, abbia riguardato proprio il sistema Giustizia. Ma abbiamo colto anche uno stimolo forte e un impegno a completare riforme che possono cambiare in meglio la situazione e il funzionamento della Giustizia in Italia. In particolare, auspichiamo con forza che il Senato possa votare al più presto la riforma del Processo Penale, che questa Camera ha licenziato un anno e mezzo fa. Si tratta di una riforma di sistema, strutturale, che interviene incisivamente sui tempi del processo, semplificando il regime delle impugnazioni. Disciplinando meglio la prescrizione; introducendo pienamente la giustizia riparativa. Una riforma che ridisegna in maniera civile l'ordinamento penitenziario, anche sulla base del lavoro importante compiuto nel corso degli Stati generali dell'Esecuzione Penale”.

Lo ha detto il capogruppo del Pd in commissione Giustizia, Walter Verini, dopo l’intervento del ministro Orlando alla Camera. Verini aggiunge che “ In questi anni è ripreso il dialogo tra tutte le componenti dell'Ordinamento giudiziario. La Magistratura, innanzitutto, nel rispetto rigoroso dell'indipendenza e della divisione dei poteri; l'Avvocatura, con la quale si è ricucito un rapporto positivo e costruttivo. Il personale amministrativo e di Cancelleria, che tra qualche mese potrà conoscere nuovi ingressi che in misura significativa potranno venire incontro alla cronica mancanza di organico. Per questo appare incomprensibile, alla luce del clima nuovo instaurato dopo tanti anni di scontro tra Politica e Giudici, la decisione di disertare la prossima cerimonia di inaugurazione dell'Anno giudiziario in Cassazione. E’ una risposta fuori scala rispetto alle questioni sollevate (il tema del pensionamento dei giudici e gli organici) e ci auguriamo che possano esserci ripensamenti, anche alla luce della volontà di dialogo e confronto ribadita dal Ministro”.