• 27/07/2016

“Se il Ministro Boschi ha ribadito che il Molise non perderà i suoi connotati di autonomia amministrativa, politica e geografica, la visita di ieri del premier Matteo Renzi ha segnato una svolta nei rapporti istituzionali tra il Governo del Paese e la nostra regione, non solo come massimo organo di programmazione del territorio, ma come legame verso la comunità intera”. Lo ha dichiarato la deputata Pd Laura Venittelli che stila un bilancio della missione del presidente del Consiglio dei ministri in Molise “ andata al di là –spiega -  della sottoscrizione del Patto per il Sud, poiché è vissuta sull’onda emozionale dell’incontro a San Giuliano di Puglia e nella scoperta di realtà industriali d’eccellenza nelle province di Campobasso e Isernia”.

“In quasi due anni e mezzo di mandato – prosegue -  sono state numerose le iniziative e altrettanti i provvedimenti, che a vario titolo e su livelli diversi, inseriti nella legge di stabilità oppure ottenuti con una collaborazione spalmata su diversi dicasteri, sono riusciti a migliorare situazioni contingenti oppure a promuovere azioni di sviluppo a vantaggio del Molise. Un asse tra Governo e Parlamento che non ha mai messo in disparte la nostra regione ed è per questo che il Patto siglato ieri non ha l’essenza di una straordinarietà, ma di una continuità straordinaria”.

La parlamentare dem eletta in Molise ringrazia il premier e la struttura di Palazzo Chigi, che ha confermato la presenza e l’agenda nonostante l’ennesima giornata difficile sul fronte del terrorismo internazionale e che ha visto Renzi fermo nelle sue posizioni contro chi vuole disseminare paura in Europa proprio nell’intervento all’Unimol.

“Il Molise  - conclude  - raccolga il monito di unità e dimostri di meritare l’attenzione che il Governo ci ha riservato, solo attraverso una quotidiana attività in tutte le sedi sarà possibile raggiungere tutti gli obiettivi e questo si evidenzi anche verso chi ancora oggi considera e interpreta la politica solo come un posizionamento di ruoli fuori e dentro le istituzioni. Non siamo alla guida di monoposto in un gran premio di Formula 1, dove ci si adopera per inseguire la pole position, ma rappresentanti della collettività con l’onere e l’onore di agire per il bene comune”.