• 28/09/2016

 “La risoluzione sul grano duro l’obiettivo ormai improcrastinabile di tutelare le scelte del consumatore e fornire garanzie sulla vera origine delle materie prime utilizzate, quali il frumento, la fecola e la farina”. Lo dichiara Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera per commentare l’approvazione, da parte della commissione stessa, della risoluzione sul grano duro a prima firma Mongiello.

“Nel testo – spiega – si sottolinea come negli ultimi anni la redditività delle produzioni di grano duro in Italia è costantemente ridotta. Nello stesso tempo, il mercato globale del grano duro si sta caratterizzando soprattutto per le difficoltà di approvvigionamento di prodotto di qualità. A causa della sua dipendenza dall'estero per il proprio fabbisogno di grano duro, l’Italia sta risentendo, più di ogni altro paese, dello squilibro internazionale dei mercati cerealicoli e manifesta pertanto la sua particolare vulnerabilità nel settore. Questa dipendenza è legata, oltre che all'insufficiente offerta nazionale, anche alla possibilità di poter disporre di forniture che si caratterizzano sia per una qualità omogenea che per la costanza nel tempo”.

“Di fronte alla necessità di ‘coprire’ i propri fabbisogni nel medio periodo – aggiunge - la programmazione delle industrie è infatti rivolta in primo luogo all'estero (Canada, Paesi Est-Europa, Grecia Australia). Il Piano cerealicolo nazionale è stato approvato in Conferenza Stato-regioni a  novembre 2009 ma non è ancora stato reso esecutivo e necessita di una risorse finanziarie per consentirne l'attuazione.
Nella risoluzione chiediamo quindi  l’incremento della produzione nazionale senza accrescere la pressione sulle risorse ambientali, di  sostenere l'aggregazione e l'organizzazione economica della filiera del grano, di adeguare il sistema della ricerca verso le reali necessità della produzione in termini di genetica, di lotta ai patogeni e di tecniche di coltivazione a maggiore resa, di  favorire la nascita di un piano proteico nazionale”. 

“In particolare, sollecitiamo il governo ad assumere ogni utile e immediata iniziativa per fare fronte alle criticità che sta attraversando il settore del grano duro in Italia e ad attivarsi affinché si giunga all'attuazione del piano cerealicolo nazionale”, conclude.