• 03/10/2016

“Oggi in tutta Italia celebriamo la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione, istituita dal Parlamento per ricordare i 368 migranti che persero la vita nel naufragio del 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa. Poche settimane dopo, raccogliendo l'appello del Comitato 3 ottobre e del sindaco di Lampedusa, con decine di colleghi ho depositato la proposta di legge che istituiva questa ricorrenza. Volevamo che quella data restasse impressa nella memoria del Paese come uno spartiacque, e in effetti lo è stata, perché segnò una svolta nell'impegno italiano con l'avvio di Mare Nostrum. Sapevamo che non sarebbe bastato un giorno del ricordo per evitare che la tragedia si ripetesse, ma eravamo convinti che coltivarne la memoria, oltre a un doveroso atto di rispetto per quelle vittime innocenti, sarebbe stato l'occasione per raccontare, provare a capire e interrogarci sul valore della vita e sul dovere della solidarietà”. Lo dice Paolo Beni, deputato del Pd.

“Perché quella proposta diventasse legge - prosegue Beni - ci sono voluti due anni, durante i quali spesso mi sono chiesto se valesse la pena darsi tanto da fare per aggiungere al calendario una ricorrenza civile che in fondo è ben poca cosa di fronte a un problema di dimensioni epocali, che richiama le responsabilità di stati e governi. Ma poi arriva questo 3 ottobre, il primo dopo l'approvazione della legge. E vedo che in tutta Italia sono centinaia le iniziative di scuole, enti locali, associazioni dedicate alla Giornata della memoria e dell'accoglienza: spettacoli, mostre, film, incontri per ricordare, coinvolgere, rinnovare l'impegno. Allora penso che ne è valsa davvero la pena: d'ora in poi il 3 ottobre sarà il giorno del ricordo, ma anche dell'impegno contro i muri dell'indifferenza, per informare, sensibilizzare, confrontarsi. Per costruire una nuova cultura dell'accoglienza e del rispetto della dignità umana”.