• 01/04/2015

“Ai CARA di Crotone è messa a rischio la sicurezza degli ospiti e del personale impiegato. Una situazione divenuta insostenibile: sono palesemente violati alcuni elementari diritti umani”. Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Enza Bruno Bossio prima firmataria, insieme ai colleghi Ernesto Magorno e Nico Stumpo, di un’interrogazione al Ministro dell’Interno Angelino Alfano sulla situazione del CARA di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto (KR).

“Il CARA di Crotone – spiega Bruno Bossio - è il più grande di Italia e soffre una condizione di sovraffollamento (con punte di 1700 persone per lo più ospitate in vecchi containers, a fronte di 729 posti disponibili) in cui la precarietà delle condizioni igieniche, la promiscuità tra etnie e la mancanza di attività lavorative e culturali sono causa continua di incidenti e rivolte. Si sono poi verificati dei ritardi nell’erogazione dei permessi di soggiorno, con la conseguenza di lunghissime permanenze nel centro, l’insufficienza del servizio di mediazione culturale - e in generale del personale - e, infine, la vicenda del pocket money di 2,50 euro al giorno, il più basso d’Italia ed illecitamente erogato sotto forma di due pacchetti di sigarette da 10 a settimana”.

“Ho avuto modo nei mesi scorsi – continua Enza Bruno Bossio – di visitare con il collega Nico Stumpo e una delegazione del Pd della Calabria il CARA di Crotone e rendermi conto di persona della realtà in cui versa il centro. Abbiamo per questo chiesto al Ministero degli Interni – ha proseguito Bruno Bossio – di assumere le necessarie iniziative per migliorare l’accoglienza e perché l’ente affidatario applichi le norme del capitolato d'appalto sulla dotazione minima personale, sull'assistenza 24h su 24h da garantire con l'impiego di figure professionali adeguate e, più in generale, su tutti i servizi. Abbiamo infine chiesto di velocizzare le pratiche di smaltimento delle richieste di asilo e la riforma del cosiddetto pocket money che oggi, poiché erogato sotto forma di beni e servizi invece che in denaro, non garantisce né l’emancipazione degli ospiti del CARA né l’integrazione con la comunità locale”, ha concluso Enza Bruno Bossio.