• 18/12/2014

Presentate conclusioni dell’indagine conoscitiva commissione

"Sono sei milioni i minori che in Italia vivono in una condizione di povertà, 1,4 milioni addirittura in povertà assoluta: e' un dato che deve spronare tutti, dalle istituzioni alle associazioni, a fare di piu', a partire dall'approvazione del Piano nazionale per l'infanzia". Lo dichiara la responsabile nazionale del Pd per l'infanzia e l'adolescenza, Vanna Iori, in occasione dell'uscita dell'indagine conoscitiva sulla poverta' e il disagio minorile della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza.

"I dati che emergono dall'indagine della commissione - sottolinea Iori - pongono il nostro Paese al 22esimo posto in Europa nella graduatoria del benessere infantile: e' una condizione che dobbiamo cambiare radicalmente e sono convinta che il Governo si fara' promotore di soluzioni che passano per un potenziamento dei servizi. Il welfare per i minori deve puntare a fornire una pluralita' di nuovi servizi, basati sull'integrazione tra pubblico e privato e che rispondono ai cambiamenti in atto, per soddisfare un' altrettanto pluralita' di bisogni ed esigenze. Uno dei dati piu' significativi che emerge dall'indagine e' la poverta' educativa. La scuola dovrebbe rappresentare un elemento in grado di impattare sulle opportunita' di vita del minore: tuttavia spesso, nel nostro Paese, costituisce un'occasione mancata. Sempre sul fronte della poverta' educativa e' da mettere in evidenza che 3 milioni di minori, tra i 6 e i 17 anni, non hanno mai letto un libro. Il fenomeno dell'abbandono scolastico e' ancora troppo elevato in Italia e occorre potenziare, tutti gli strumenti per prevenire e per contrastarlo. Altro tema su cui riflettere e' quello dell'enorme divario tra Nord e Sud sull'investimento relativo all'infanzia e ai nidi. "Le conclusioni a cui e' giunta la commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza delineano un quadro ben chiaro: la poverta' e' un fattore di esclusione sociale che interessa tantissimi minori in Italia e occorre intervenire con determinazione attraverso un'azione di prevenzione che guarda a 360 gradi al mondo dei bambini, dalla scuola, ai servizi, all'ambito familiare”.