• 16/04/2015

“La discussione di oggi in aula alla Camera sulle mozioni a favore della natalità è una discussione fondamentale su un tema trasversale e tutte le mozioni presentate, seppure diverse, tendono ad andare nella stessa direzione: quella di aiuto alle famiglie e alle donne. Per questo ovviamente diciamo sì , a cominciare dalla nostra mozione”. Lo ha dichiarato la deputata Pd Daniela Sbrollini, vicepresidente della commissione Affari Sociali, prima firmataria di una mozione approvata oggi in aula, che ha così proseguito: “Secondo i dati Istat è in atto una nuova fase di riduzione della natalità oltre 62 mila nascite in meno a partire dal 2008 . Questo governo, fin da subito, ha imboccato la giusta direzione per incentivare le nascite e aiutare le giovani coppie: dal bonus bebé, allo stanziamento di 100 milioni di euro per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, ai 45 milioni di euro per il 2015 a favore dei nuclei familiari con figli minori pari o superiore a quattro. E ancora: gli incrementi per il fondo delle politiche sociali o per quello delle famiglia e l'emanazione del decreto legislativo a sostegno della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. E’ tanto, ma non basta. Dobbiamo fare di più per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini, se vogliamo un nuovo welfare che aiuti le famiglie e in particolare le donne che sono quelle che pagano di più la crisi che stiamo vivendo”.

“Con la nostra mozione - ha spiegato Sbrollini – chiediamo al governo di impegnarsi su alcuni tempi focali: l’ incremento delle di misure per favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e delle politiche sociali di sostegno alla maternità e paternità, anche attraverso più strutture e servizi socio-educativi per l'infanzia; dare continuità al «bonus bebé», incrementare la quota del bilancio statale per il sostegno alla famiglia, garantire il diritto alla genitorialità e, in particolare, alle madri di poter scegliere la maternità senza rinunciare al lavoro, consentire a lavoratrici e lavoratori di conciliare le proprie responsabilità professionali con quelle familiari”.

“Si tratta – conclude la deputata Pd - di temi fondamentali che vogliono abolire quel forte squilibrio nei confronti delle nuove generazioni in termini di assistenza che oggi esiste e dobbiamo superare per ridare speranza al paese”.