• 27/07/2015

Da consigliere Morosini giudizio affrettato

“E’ un giudizio affrettato e infondato”. Così David Ermini, responsabile Giustizia del Pd, replica alle osservazioni del consigliere del Csm Piergiorgio Morosini, presidente della Sesta Commissione, secondo il quale il tempo di tre mesi a disposizione del Pm per decidere il futuro di una inchiesta, proposta contenuta in un emendamento al DDL di riforma del processo penale, sarebbe ‘una soluzione miope’.

“Morosini fa una affermazione piuttosto drastica: nella nostra proposta non viene penalizzato proprio un bel niente. Il tempo di tre mesi, infatti, decorre solo dopo, e sottolineo dopo, la chiusura delle indagini”, sottolinea Ermini il quale aggiunge: “Il tempo di tre mesi ci sembra congruo. Bisogna infatti tener conto che nel momento in cui si notifica la chiusura delle indagini secondo l’articolo 415 bis del codice di procedura penale, si ipotizza già, sulla base degli elementi raccolti, un determinato reato. Si può semmai ipotizzare, per i processi particolarmente difficili e complicati per il tipo di reati e il numero degli indagati, una richiesta di allungare i tempi al Procuratore generale. In questo senso abbia già valutato una possibilità di doppio binario che però vorremmo rimettere all’Aula. Per tutti gli altri casi non c’è motivo per allungare ancora quel tempo”.