• 23/06/2015

"A maggio le truppe dell'Isis hanno raggiunto la città romana di Palmira, in Siria, iniziando la distruzione del sito archeologico, che è stato uno dei più importanti centri culturali del mondo antico. È di pochi giorni fa la notizia che le rovine palaziali di Palmira sono state minate: occorre mettere in campo tutte le iniziative volte a tutelare questo patrimonio. A questo proposito, con i colleghi Piccoli Nardelli, Amendola e altri, ho già presentato alla Camera una mozione per chiedere al governo di promuovere un'attuazione efficace del protocollo addizionale della Convenzione dell'Aia del 1954 sulla tutela dei beni culturali in caso di conflitto armato attraverso il riconoscimento di "zone culturali protette" e mediante l'interposizione dei cosiddetti "caschi blu" per i beni culturali come aveva ideato e proposto, in una intervista del 20 marzo al Guardian il ministro Dario Franceschini. L'approvazione dell'ordine del giorno del collega Roberto Rampi, che rilanciava la proposta del ministro, fa ben sperare nella possibilità di giungere a questo importante risultato. Bisogna proteggere i siti archeologici che sono sotto la minaccia del terrorismo anche attraverso la costituzione e l'impiego di appositi contingenti multinazionali di personale operanti sotto l'egida delle organizzazioni internazionali dall'UNESCO, ICOM, ICOMOS, OMD, UNIDROIT e altri”. Lo afferma Gea Scirò, deputata del Pd.