• 07/12/2016

“Il rapporto dell'Istat di ieri ci ha confermato dei dati duri sulle condizioni materiali di milioni di nostri concittadini. Un italiano su quattro è povero o a rischio di povertà, tra questi sono più esposti i giovani, gli abitanti del Mezzogiorno, le famiglie numerose e monoreddito... Nulla di nuovo, si potrebbe dire”.

Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni.

“Da molti anni – continua - le ricerche sociali mettono in evidenza una crescente diseguaglianza, la crisi ha in realtà soltanto aggravato un trend che contraddistingue da sempre il nostro Paese dal resto d'Europa. La mancanza di un istituto universale di contrasto della povertà ha nel tempo prodotto una situazione cronica, una vasta area di disagio e insicurezza sociale che non possiamo più sopportare o ignorare.

In questi ultimi anni, dopo la sperimentazione del SIA, il governo ha avanzato una proposta e la Camera ha approvato una legge delega che introduce finalmente uno strumento ordinario di lotta alla povertà mentre molte Regioni si sono mosse autonomamente sulla stessa linea. Ora a seguito del referendum si è aperta una crisi politica e la Legge rischia di fermarsi definitivamente al Senato”.

“Possiamo considerarla una priorità di tutti – si domanda e conclude -  e fare in modo che esca dal Parlamento entro il termine di questa legislatura? Sarebbe un segnale di responsabilità e di buon senso che i cittadini - a cominciare da quelli più in difficoltà - non potrebbero che apprezzare”.