• 20/11/2014

Il Presidente del Comitato per gli italiani nel mondo è intervenuto nell’audizione del nuovo Ministro

Paolo Gentiloni davanti alleCommissioni Esteri riunite

Nel corso dell’audizione del nuovo Ministro degli esteri On.Paolo Gentiloni di fronte alle commissioni Esteri di Camera e Senato, l’On. Fabio Porta, Presidente del Comitato per gli italiani nel mondo della Camera, è intervenuto per richiamare l’attenzione del Ministro e dei parlamentari presenti su alcune questioni nodali riguardanti le comunità italiane all’estero.

“Condividendo l’impostazione data dal Ministro alla sua ampia relazione e con spirito di collaborazione – ha esordito Porta - vorrei cercare di integrare le sue considerazioni con pochi richiami che possono completare il quadro di politica internazionale nel quale il nostro Paese si trova ad operare. Il primo riguarda i rapporti con l’America latina, che stanno conoscendo negli ultimi tempi importanti sviluppi, destinati a consolidarsi per il dinamismo che alcuni Paesi di quell’area dimostrano”. Per sottolineare l’esigenza di compiere scelte consapevoli in questa direzione, il Presidente del Comitato ha citato il caso dell’Istituto italo latino americano (IILA). “Nel 2016 questo importante strumento di relazioni multilaterali compirà 50 anni, dall’istituzione voluta con felice intuito da Amintore Fanfani. Eppure, nella legge di stabilità all’esame del Parlamento non compare ancora il contributo italiano, che ne dovrebbe assicurare la sopravvivenza. Per questo ho presentato uno specifico emendamento. Ricordo che siamo alla vigilia della Conferenza Italia-America latina e dell’Expo di Milano: avremmo, dunque, solo da guadagnare nel mettere prima possibile l’Istituto nella condizione di assolvere ai suoi compiti”.

Il secondo richiamo ha riguardato gli italiani all’estero. Ricollegandosi al tema trattato in precedenza, l’On. Porta ha voluto dar voce alla comune solidarietà verso le popolazioni del Venezuela e, in particolare, verso la nostra comunità in quel Paese, colpite da una crisi acuta di ordine economico-sociale ma anche civile.

“Lei si è trovato al momento dell’assunzione del suo incarico – ha detto ancora Porta - a dover gestire la complessa questione dell’elezione dei COMITES. Per essere sinceri, avremmo gradito per una decisione tanto delicata una maggiore condivisione a livello parlamentare, anche per evitare dannose e fuorvianti polemiche. Apprezziamo, comunque, l’intenzione che è alla base della decisione di rinvio, quella di assicurare una partecipazione al voto più ampia di quella che si è profilata nelle scorse settimane. In ogni caso, si tratta di un dato che va compreso nelle sue ragioni profonde e vere, non drammatizzato. Si parla, infatti, ad oggi di un 5% di iscrizioni nelle liste degli elettori, la stessa percentuale di voto espressa dagli spagnoli all’estero e maggiore di quel 2% di francesi all’estero che hanno votato nelle scorse elezioni.

In ogni caso - ha insistito Porta – mi auguro che per ledecisioni che si dovranno assumere vi sia il rigoroso rispetto delle regole e la salvaguardia sia di chi ha fatto positivamente il suo lavoro per presentare legittimamente le liste sia del lavoro fin qui svolto, in modo lodevole, dall’amministrazione. Nello stesso tempo non si può deflettere dall’adozione del nuovo sistema di voto, concepito per dare maggiori garanzie al voto per corrispondenza e per rendere compatibili le operazioni elettorali con le risorse disponibili”.

L’On. Porta ha poi spostato l’attenzione sul valore strategico della lingua e cultura all’estero. “Il Governo deve fare ogni sforzo, pur nel momento di difficoltà che stiamo attraversando, per superare la contraddizione tra l’affermazione del valore della promozione linguistica e culturale all’estero, anche ai fini delle politiche di internazionalizzazione, e la pratica dei tagli delle poste in bilancio. Tanto più che lo stesso Ministero degli Esteri ha voluto enfatizzare questo orientamento svolgendo di recente gli Stati generali della lingua italiana all’estero. L’altro ieri il Presidente Renzi in Australia ha rimarcato come la lingua italiana sia uno strumento strategico non solo per la cultura ma anche per l’economia, sicché il meno che si possa fare è operare fin da questa legge di stabilità perché vi sia coerenza tra le parole e i fatti”.

L’ultimo punto toccato dal Presidente del Comitato è statoquello dell’attività dei Patronati all’estero. “I nostro connazionali, quelli anziani ma anche i protagonisti delle nuove migrazioni, manifestano un forte bisogno di servizi, accentuato dalla riduzione della rete consolare e del personale in esso adibito. La legge di stabilità prevede una riduzione del contributo ai Patronati, frutto dei versamenti dei lavoratori, che serealizzata comporterà la fine del segretariato sociale da essi assicurato soprattutto all’estero. Stamattina, davanti al Parlamento, vi erano molte persone che hanno chiesto a gran voce di adottare su questa partita una decisione più realistica e di buon senso. E’ venuto anzi il tempo per dare corso finalmente alla convenzione MAECI-Patronati affinché la riduzione degli interventi sulle strutture e sul personale trovi una compensazione nel lavoro dei Patronati, per il bene degli italiani all’estero”.

Nella Replica il Ministro Gentiloni ha ripreso alcuni temi proposti dall’Onorevole Porta, confermando in particolare l’orientamento di valorizzare la lingua e la cultura italiana nel mondo, anche a sostegno delle politiche di ripresa perseguite dal Governo.