• 16/06/2017

“Chi si oppone all’approvazione della legge sullo ius soli spesso non sa di cosa parla”.  “Anche oggi c’è chi, come il senatore Malan, agita lo spauracchio dell’invasione di migranti non considerando che tanti altri Paesi in Europa hanno forme facilitate di accesso alla cittadinanza, o chi, come Gasparri, dice che in questo modo si preferiscono gli stranieri agli italiani, dimenticando che il governo Renzi prima e quello Gentiloni ora hanno approvato, per la prima volta, norme di sistema per gli aiuti alle famiglie e di contrasto alla povertà”.

- così Marilena Fabbri, deputata del Partito Democratico e relatrice del provvedimento alla Camera, in merito alla discussione sulla legge all’esame al Senato –

“Lo ius soli non è una battaglia per  distruggere la nostra civiltà come vuole far credere Meloni, evidentemente già in campagna elettorale, ma per salvare il nostro Paese: infatti è anche grazie al lavoro degli stranieri che vengono pagate le pensioni dei cittadini italiani e che cresce il nostro Pil. Inoltre più del 70% della popolazione straniera regolarmente presente in Italia, quella a cui la legge si rivolge, è di origine comunitaria o del continente europeo e quindi di cultura affine alla nostra. La legge che è all’esame del Senato – spiega la deputata Dem - arriva a sanare una condizione di discriminazione che, a lungo andare, porterebbe solo all’aumento del numero di radicalizzazioni e del conflitto sociale. Si tratta di dare una possibilità di riconoscersi pienamente nel nostro Paese a ragazzi nati o cresciuti in Italia, figli di genitori stranieri che da almeno cinque anni vivono e lavorano regolarmente nel nostro paese rispettandone le regole di convivenza.”.

“Attraverso l’approvazione di un provvedimento di equità e giustizia sociale – conclude Fabbri - si riconosce anche il diritto alla sicurezza, perché è grazie all’inclusione che rendiamo il nostro Paese più sicuro”.

Tags: