• 25/11/2014

“Il lavoro è il primo vero diritto di cittadinanza e la riforma del governo mira proprio a salvaguardare, rafforzare ed estendere questo diritto, creando nuove opportunità d'ingresso nel mondo del lavoro, assicurando tutele uniformi in tema di ammortizzatori sociali e superando le varie forme di precariato”. Lo afferma Giampiero Giulietti deputato del Pd.

“Con questa riforma – continua Giulietti – intendiamo riscrivere il vocabolario del lavoro, garantendo un legame tra politiche attive e politiche passive ed estendendo ad una platea sempre più ampia il diritto reale al lavoro. Grazie al contributo del Partito Democratico, abbiamo rimesso al centro del lavoro il contratto a tempo indeterminato rendendolo più conveniente rispetto ad altri tipi di contratto; abbiamo introdotto la tutela economica in caso di cambiamento di mansioni, abbiamo cancellato il costo del lavoro riferito ai soli lavoratori a tempo indeterminato dalla base imponibile Irap, così come abbiamo azzerato per tre anni i contributi previdenziali per gli assunti a tempo indeterminato. Ed ancora, il Pd, in quanto partito che affonda le proprie radici nel lavoro, ha fatto sì che venissero superate le tante forme di lavoro precario che penalizzano i nostri giovani e ha favorito l’introduzione della garanzia del reintegro in caso di licenziamenti discriminatori, nulli e disciplinari per i nuovi assunti. Tutto questo è il frutto di un grande lavoro svolto con serietà e rigore nell’esclusivo interesse dei cittadini e il Parlamento ha avuto un ruolo prezioso nell’apportare i migliorativi di cui la riforma necessitava. Sappiamo che il Jobs Act non potrà da solo risolvere il problema del lavoro e che per ripartire è necessario tornare a fare investimenti; ma di certo dopo vent’anni di governo Berlusconi, il lavoro finalmente è tornato al centro dell’azione di Governo e, nonostante le poche risorse a disposizione e il clima di forte disagio economico e sociale, abbiamo intrapreso un importante processo di riforme che, una volta portato a compimento, potrà cambiare per davvero il Paese. Il Partito Democratico si è assunto la responsabilità di provare a stare in questo percorso, sapendo che proprio sulla questione del lavoro la sinistra è stata segnata nel corso della storia da lunghe e laceranti divisioni tra diverse strategie, ma anche che è proprio dal lavoro che il nostro Paese può e deve ripartire”.