• 05/11/2015

“Davanti a una crisi come quella del latte è tempo di fare scelte e ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Parliamo di un settore strategico che coinvolge oltre 35 mila allevatori e che governo e Parlamento sono impegnati a tutelare con misure straordinarie. Penso agli interventi del decreto 51 di luglio e ai tagli di tasse fatti con la Stabilità, con uno strumento specifico per le imprese lattiere come l’aumento della compensazione Iva, con 32 milioni di euro destinati al comparto. Ora però serve un segnale chiaro dall’industria, che deve assumersi le sue responsabilità e fare un passo concreto verso il mondo produttivo. Il prezzo del latte non può viaggiare costantemente sotto i costi di produzione. Serve un cambio di atteggiamento e non è più tollerabile nessuna melina. C’è un tavolo nazionale per l’indicizzazione del prezzo del latte, è lì che c’è bisogno di fare un accordo. Leggo poi di fantasiosi attacchi che arrivano al Ministro Martina da parte della Lega su presunti accordi che sarebbero stati trovati in Regione Lombardia sul prezzo. Bisognerebbe chiedere alle associazioni dov’era finito il tavolo dell’Assessore Fava. Credo che gli allevatori si aspettino impegni, risorse e soluzioni, non chiacchiere. Ma i leghisti sul tema del latte sono abituati da sempre a fare inutili polemiche, anzi dannose, vista la drammatica vicenda delle quote”. Così il presidente della commissione Agricoltura, il deputato Luca Sani interviene sulle dichiarazioni dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Gianni Fava, sul latte.