• 12/03/2015

“No a logica di alta burocrazia e consumo suolo”

“Il rapporto sull'attuazione della legge obiettivo illustrato in commissione ambiente e lavori pubblici rimanda ad una evidenza: la strumentazione normativa del comparto opere pubbliche, tutta incentrata sulla legge obiettivo e sull'allegato infrastrutture, mostra la corda e si svela inefficace per accelerare la spesa sia in termini di quantità che di qualità”. Lo ha dichiarato il deputato Pd Enrico Borghi capogruppo Pd in commissione che sottolinea come "Il 58 % delle opere pubbliche italiane sia fermo alla progettazione preliminare, e solo 8,4% dei lavori risulta essere ultimato. Ci sono poi 165 miliardi di euro di fatto fermi, nonostante gli indicatori ci dicano che nel corso del 2014 il mercato delle opere pubbliche sia tornato con un trend in crescita con bandi di gara per 29,4 miliardi appaltati contro i 22.4 dello scorso anno. Da riflettere anche – aggiunge - il dato sullo stato di attuazione delle opere deliberate dal CIPE, che vede una copertura di spesa del 52% sul costo previsto per le opere deliberate nell'allegato infrastrutture. Serve un ripensamento. La cultura e la lettera della legge obiettivo – prosegue - sono inadeguate per portare l'Italia sulla frontiera avanzata dell'innovazione nel comparto, che vede ad esempio l'Inghilterra paese guida sulla nuova legislazione nel campo costruzioni. La ripresa del mercato e il valore aggiunto oggi si intercetta con le stampanti 3D, con le Smart building city, con l'incrocio tra biotecnologie e nanotecnologie, con i materiali bio, con la progettazione predittiva e la logica del ‘Building Information Modeling’, non con la filosofia della legge obiettivo tutta centrata su una logica il cui perimetro e' fatto da alta burocrazia, consumo di suolo, asfalto e cemento".