• 03/07/2015

Difronte alla mancanza di lavoro e agli effetti moltiplicatori dell’occupazione femminile dovremmo pensare a differenziare, nella prossima Legge di stabilità, gli sgravi contributivi previsti per le assunzioni a tempo indeterminato con un premio per l’occupazione femminile“. Lo ha proposto di Titti Di Salvo, dell’ufficio di presidenza del Partito Democratico, durante la tavola rotonda di questa mattina per la presentazione dei risultati di “Un paese per donne e uomini. Maternità libera scelta?”, video-inchiesta condotta per accendere i riflettori sulle ragioni della scelta di maternità e della paternità, che non è solo scelta privata perché investe la responsabilità pubblica.

“Se gli uomini fanno fatica a usare permessi e congedi di paternità – spiega Di Salvo - c'è' un problema culturale. Ma altrettanto pesa il fatto che le retribuzioni maschili sono più alte La differenza salariale nasce però da cause precise. Perché non immaginare una legislazione di sostegno alla contrattazione che eviti che i premi aziendali legati alla presenza non vengano dati alle donne considerate assenti se in aspettativa per maternità? Perché non immaginare che l’Inps eroghi direttamente quell’indennità dj maternità che è' già a suo carico senza i ritardi dovuti al datore di lavoro o all’utilizzo di tali indennità come moneta di scambio?”.

“Dalla video-inchiesta – continua la deputata democratica - emerge che spesso le misure di sostegno alla maternità sono poco conosciute, ed è per questo che spesso i fondi stanziati per il finanziamento di alcune misure (come i voucher) non vengano del tutto utilizzati. Si pone quindi il problema di superare una situazione nella quale è la stessa P.A. a ostacolare l’esercizio di un diritto. Abbiamo per questo presentato – aggiunge Di Salvo - un emendamento, approvato, alla legge Madia sulla riforma della PA, che consentirà alle persone, al momento della denuncia all’anagrafe della nascita di un bimbo o di una bimba, di ricevere un codice per accedere ad una piattaforma-aggregatore di informazioni personalizzata che nel frattempo l’Inps dovrà costruire. Ciò consentirà alle persone di avere tutte le informazioni su diritti legati alla propria condizione di padri e madri in virtù. Si tratta di un cambio di approccio tra amministrazione e cittadini di 360 gradi: la P.A. si prende cura, prende in carico ,come avviene in altri paesi, le madri”, conclude Titti Di Salvo.