• 30/03/2015

La vice  presidente della Camera: non ha senso continuare a chiedere di modificare questo testo per rischiare di impantanarlo al Senato

“Non si capisce perché il Pd, dopo una discussione così ampia e approfondita, dovrebbe rinunciare a concludere in tempi brevi l'iter della riforma elettorale. Innanzitutto credo sia giusto chiarire perché si tratta di una riforma necessaria e prioritaria.  Necessaria e prioritaria non solo perché una sentenza della Consulta ha azzoppato (e meritatamente) la legge vigente, lasciando in vita norme ingestibili e inutilizzabili per rinnovare il Parlamento, ma anche perché l'Italia soffre da troppi anni di una crisi politica e istituzionale alla quale dobbiamo dare urgentemente una risposta”.

Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni, al termine della direzione PD.

“Tra le ragioni profonde dei nostri ritardi economici e della sfiducia che segna il rapporto tra i cittadini e le istituzioni non c'è un eccesso, ma un difetto di decisione da parte della politica – continua - . Una democrazia inconcludente apre la strada al populismo e all'antipolitica. Una democrazia decidente, in cui chi ha il consenso elettorale governa e rende conto delle sue scelte, chi perde controlla e cerca di vincere la prossima volta, è l'unica risposta possibile per riavvicinare le istituzioni alla vita reale dei cittadini  Ecco perché l'Italicum mette al centro rappresentanza e governabilità, cercando di dare finalmente al nostro Paese un sistema stabile e un bipolarismo normale”.

“Non sarà la migliore legge possibile, ma è un punto di mediazione che abbiamo costruito raccogliendo molte delle idee e delle proposte delle minoranze Pd. – conclude -  Non ha alcun senso chiedere - come ha fatto oggi anche Speranza -  di modificare ancora questo testo sapendo che così si rischia di impantanare la riforma al Senato. La sintesi spetta al Segretario, dicono alcuni della minoranza. Certo, ma a condizione che poi quella sintesi venga riconosciuta come tale. Sono mesi che facciamo discussioni, in ogni passaggio abbiamo approvato modifiche richieste dalle nostre minoranze e poi sono emersi nuovi punti e nuovi emendamenti... Ecco questo non è più consentito, per amore della verità e della serietà del lavoro che abbiamo fatto, tutti insieme, in questi mesi. Non sono mai stata una pasdaran, non sono mai insensibile alle ragioni dell'unità nel Pd ma ci sono momenti in cui la chiarezza è indispensabile e il senso di responsabilità non può essere da una parte sola”.