• 30/07/2014

“La situazione in Libia preoccupa enormemente: tre anni dopo la rivoluzione, il Paese è sfinito da lotte intestine che il debolissimo governo centrale non riesce a fermare. È necessario che di Libia si parli perché noi, come Italia, risentiamo dei problemi che attanagliano le coste del Mediterraneo. In questo senso ha fatto bene il presidente Renzi a porre l’attenzione su questo Paese e spronare una maggiore coscienza del problema in Italia”.

Lo afferma in una nota Andrea Manciulli, vicepresidente della commissione Esteri della Camera e capo della delegazione presso l’assemblea della Nato.

“Una Libia instabile non solo pone rischi energetici, ma anche terroristici e migratori per il nostro Paese.  La conquista delle basi militari da parte dei gruppi jihadisti non è solo un problema politico interno, ma ci riguarda direttamente. È ormai noto, infatti, il coinvolgimento delle bande armate nel traffico di esseri umani e negli sbarchi sulle nostre coste. Un’azione rapida e concreta dell’Unione Europea e della Nazioni Unite – conclude Manciulli-  è quindi necessaria e fondamentale per creare condizioni di pace e scongiurare che il fallimento dello Stato consegua al fallimento della diplomazia. I fronti aperti nel Mediterraneo sono così numerosi e i problemi così evidenti, che perfino un bambino si renderebbe conto dell’assenza dell’Europa”.