• 17/12/2015

“I termini di accertamento per controllare se qualcuno ha fatto una dichiarazione infedele aumentano di 1 anno e quelli per controllare se ha omesso la dichiarazione di due anni. Il fisco avrà quindi più tempo per compiere gli accertamenti ordinari. Dire che la nuova norma vale anche per i procedimenti e le dichiarazioni in corso è una grave falsità: il nuovo regime parte dalle dichiarazioni del 2016.”. Lo dichiara Michele Pelillo, capogruppo Pd in Commissione Finanze alla Camera in risposta alle osservazioni di Vincenzo Visco a proposito di un emendamento alla legge di Stabilità.

“Scompare – continua Pelillo - solo la pratica tutta italiana di poter raddoppiare questi termini mandando segnalazione di reato alla procura (di solito alla scadenza dei termini ordinari), creando incertezza nei contribuenti su quale sia l'effettiva lunghezza dei termini di accertamento e gonfiando i procedimenti penali in maniera abnorme”.

“Con la nuova norma, l'Agenzia avrà più tempo per fare i controlli ordinari e i contribuenti sapranno con certezza per quanti anni possono essere controllati”, conclude Michele Pelillo.