• 09/11/2017

“La spiegazione di Di Stefano sugli incontri a Mosca tra M5S e gli emissari di Putin non dissipa le ombre che incombono sui 5 Stelle”. Lo dichiara Alessia Morani, vice-presidente del gruppo Pd alla Camera, per commentare l’incontro, avvenuto a Mosca nel 2016 e rivelato da la Stampa, tra i deputati di M5S Alessandro Di Battista e Manlio di Stefano e alcune personalità russe vicine a Vladimir Putin.

“Considerato ciò che sta emergendo sulla strategia messa in atto dalla Russia – spiega – quell’incontro fa nascere molti inquietanti sospetti. E’ un fatto noto che i due personaggi che hanno incontrato i deputati Cinquestelle, Robert Shlegel  e Sergej Zheleznyak, non sono figure qualunque bensì coloro che conducono attività a favore di Putin all’estero – il secondo, per questo, è stato anche inserito in una blacklist dall’amministrazione Obama. E’ un fatto che dopo quel viaggio la linea di politica estera del Movimento abbia subito una violenta sterzata (vedi per esempio, sul Montenegro) e ora combaci in tutto e per tutto con quella putiniana: sulla Libia, sull’Euro, sull’Europa, sulla Nato. E’ un fatto che dopo quella visita tra i siti dell’orbita grillina e quelli della propaganda putiniana all’estero (Russia Today e Sputnik) si siano aperti dei vasi comunicanti, con tanto di fake-news condivise”.
“Se, come dice Di Stefano, si è trattato di un incontro giusto per conoscersi, perché il suo effetto è stato di allineare in tutto e per tutto i Cinquestelle alle politiche di Putin?  Tra i capisaldi del Movimento c’è la trasparenza. Sui rapporti tra Cinquestelle e Putin, al momento c’è tutto fuorché trasparenza”, conclude.