• 06/09/2016

La vice presidente della Camera: dallo streaming all’imbarazzo e al silenzio

“ Niente più streaming, né autodenunce, e neppure la semplice verità.  Chi s’è candidato a governare in nome della trasparenza, chi ha puntato il dito contro tutti, alla prova dei fatti dimostra di avere opinioni e metri di giudizio mutabili a seconda delle convenienze.  L’audizione della sindaca Raggi e dell’assessore Muraro davanti alla Commissione Rifiuti ha dimostrato questo e molto di più”.

Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni.

“Al di là di chi sapeva, di chi ha taciuto – continua -  di chi ha scritto le email e di chi le ha lette,  stupisce il silenzio e l'imbarazzo dei dirigenti nazionali del Movimento 5 Stelle. Dopo un plebiscito degli elettori che dimostrava fiducia e attese, emergono gravi difficoltà nella vicenda di Roma e nessuno da' un giudizio, una spiegazione plausibile: dagli eletti al mini-direttorio ai componenti del  direttorio nazionale, da Grillo a Casaleggio ... è silenzio. Non mancano invece le indiscrezioni, i retroscena, i segnali di divisioni profonde ma non comprensibili all'opinione pubblica. ma lo streaming”?

“Non voglio tornare sulle dimissioni degli assessori o sulle discutibili scelte dei nuovi;  non voglio infierire sulla città sporca o sulle 2700 corse Atac sospese nel primo lunedì di settembre;  non voglio sottolineare che alle richieste di chiarezza si risponde attribuendo la colpa ai cosiddetti ‘poteri forti’ (chi sono: la magistratura? la stampa?). Preoccupa che un Movimento che ha, legittimamente, l'ambizione di governare l'Italia e che si presenta agli italiani come il ‘nuovo’ nella politica mostri tanta incapacità, così poca chiarezza, un deficit di responsabilità e di classe dirigente spaventoso, una distanza abissale tra i comizi e i fatti. Fare la morale e dichiararsi puri non basta quando si hanno ruoli di governo – conclude -  la propaganda, come le bugie, ha le gambe corte”.