La vice presidente della Camera: dallo streaming all’imbarazzo e al silenzio
“ Niente più streaming, né autodenunce, e neppure la semplice verità. Chi s’è candidato a governare in nome della trasparenza, chi ha puntato il dito contro tutti, alla prova dei fatti dimostra di avere opinioni e metri di giudizio mutabili a seconda delle convenienze. L’audizione della sindaca Raggi e dell’assessore Muraro davanti alla Commissione Rifiuti ha dimostrato questo e molto di più”.
Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni.
“Al di là di chi sapeva, di chi ha taciuto – continua - di chi ha scritto le email e di chi le ha lette, stupisce il silenzio e l'imbarazzo dei dirigenti nazionali del Movimento 5 Stelle. Dopo un plebiscito degli elettori che dimostrava fiducia e attese, emergono gravi difficoltà nella vicenda di Roma e nessuno da' un giudizio, una spiegazione plausibile: dagli eletti al mini-direttorio ai componenti del direttorio nazionale, da Grillo a Casaleggio ... è silenzio. Non mancano invece le indiscrezioni, i retroscena, i segnali di divisioni profonde ma non comprensibili all'opinione pubblica. ma lo streaming”?
“Non voglio tornare sulle dimissioni degli assessori o sulle discutibili scelte dei nuovi; non voglio infierire sulla città sporca o sulle 2700 corse Atac sospese nel primo lunedì di settembre; non voglio sottolineare che alle richieste di chiarezza si risponde attribuendo la colpa ai cosiddetti ‘poteri forti’ (chi sono: la magistratura? la stampa?). Preoccupa che un Movimento che ha, legittimamente, l'ambizione di governare l'Italia e che si presenta agli italiani come il ‘nuovo’ nella politica mostri tanta incapacità, così poca chiarezza, un deficit di responsabilità e di classe dirigente spaventoso, una distanza abissale tra i comizi e i fatti. Fare la morale e dichiararsi puri non basta quando si hanno ruoli di governo – conclude - la propaganda, come le bugie, ha le gambe corte”.