• 11/09/2014

“L’operazione di oggi conferma che abbiamo buoni strumenti di contrasto alla contraffazione, ma anche che occorre anche vigilare ed attivare ogni antenna”. Così la deputata Susanna Cenni, capogruppo Pd in commissione di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, pirateria in campo commerciale e commercio abusivo, in merito all’operazione della Guardia di Finanza su un “giro” di false certificazione Docg “Brunello” e “Rosso di Montalcino” sequestrando oltre 160mila litri di vino e 2350 contrassegni di stato. 

“Lo spirito di collaborazione tra Procura della Repubblica; Ispettorato antifrode del ministero delle Politiche agricole e Guardia di Finanza – prosegue – ha bloccato l’ennesima frode nei confronti del vino sul quale anche con il decreto Sblocca Italia si cerca di investire. Un Grazie ai corpi ed alle istituzioni impegnate”.

“La difesa del 'Made in Italy' – sottolinea Cenni – deve essere una priorità tanto più in una fase in cui, dentro la crisi, gli sforzi dei produttori debbono essere ancor più supportati, a partire dalla rigorosa applicazione delle norme. Bene il Ministro delle politiche agricole Martina quando dice che i livelli di presidio di qualità ci sono e funzionano. Siamo però di fronte ancora a tentativi pesanti di abuso e sfruttamento del prestigio dei nostri prodotti. Frodi che danneggiano l’ immagine del Paese e sottraggono risorse preziose agli sforzi anche economici e finanziari che il Governo Renzi sta compiendo in questi mesi.

Dobbiamo contrastare al massimo questa attività criminosa e migliorare e coordinare le forze e gli strumenti esistenti. Il tema riguarda tutto il ‘Made in Italy’, colpisce il nostro artigianato, il settore della moda, l'industria, quei comparti che invece rappresentano uno dei pilastri della nostra qualità. Domani, giovedì, durante l’audizione in commissione Anticontraffazione, chiederemo al ministro dello sviluppo economico Guidi segnali netti: valorizzare al massimo il vero ‘Made in Italy’, frutto del lavoro di tanti imprenditori che continuano a mettere sul mercato un prodotto simbolo dell’agroalimentare italiano e guerra senza quartiere a chi mina questa nostra peculiarità”.