• 19/05/2014

“Le parole di Grasso sulla 'Trattativa Stato Mafia' vanno nella direzione giusta: nel periodo delle stragi pezzi di Stato trattarono con la mafia. È già nelle evidenze di processi conclusi come quello di Firenze. È anche importante il riferimento che Grasso fa al processo in corso a Palermo, auspicando che in quella sede si faccia chiarezza sulla rilevanza penale di quei comportamenti. Le parole di Grasso confortano quanti, a cominciare dai magistrati palermitani, stanno chiedendo serenità e rispetto per il procedimento. Serenità e rispetto che negli ultimi mesi sono stati minati non soltanto dalle esternazioni minacciose di Riina, ma anche da autorevoli interventi che hanno criticato l'impianto accusatorio del processo, fino alla ormai nota 'circolare 5 Marzo' del CSM che potrebbe avere effetti gravi sulle nuove indagini partite all'indomani delle minacce di Riina. Ma non basta invocare il lavoro dei giudici palermitani. Oltre al piano penalmente rilevante, esiste un piano politico ingiustificabile e su questo deve intervenire la politica, assumendosi la responsabilità di giudicare i comportamenti di chi guidò allora lo Stato. I più recenti fatti, legati all'EXPO, dimostrano che quando la politica non ha la forza di fare chiarezza e pulizia, gli scheletri dagli armadi prima o poi saltano fuori”.