• 03/02/2017

"Il mio sentito benvenuto al Capo dello Stato Sergio Mattarella per questa sua preziosa testimonianza in terra salentina. La sua presenza ha un valore fortemente simbolico, se è vero che lo Stato è attore della cultura, la interpreta e la muove verso nuove prospettive. La riapertura di un teatro, come l’Apollo, rimasto chiuso per trenta anni, è una vittoria contro l’indifferenza, la barbarie e la decadenza. È un’inversione di rotta, il segnale di un territorio che vuole sopravanzare il limite della divisione. L’arrivo di Mattarella non è soltanto lo Stato che taglia un nastro o divide un sipario, né l’ennesimo punto d’orgoglio di una terra viva e vitale, ma è il salto di un tempo che diventa futuro. Già, perché la cultura è “l’essere” di una città, ne forgia lentamente l’identità, è lo specchio del tempo, del presente che si proietta verso il nuovo. E la partecipazione alla cultura è soprattutto sensibilità, quella di chi la cultura la fruisce, quella di chi la cultura la genera, quella di chi la mette alla base di ogni trasformazione sociale ed economica. Ecco perché la presenza del Capo dello Stato ha un grande significato dimostrativo. Aveva ragione Garcia Lorca quando diceva che una civiltà che non aiuta e non favorisce il suo teatro, se non è morta, sta morendo. Perché il teatro può dire tutto ma non è soltanto un contenitore di storie: è soprattutto un generatore di altre storie che si irradiano nella città per ritornare al teatro sotto forma di nuove idee, di strumenti, di proposte e di progetti. Nella visita del Presidente Mattarella a Lecce c’è, dunque, il senso di marcia di un Paese che vuol diventare più forte, che incardina i suoi valori nella coesione e nella bellezza delle arti, della cultura, della scienza, nelle eccellenze di quel Mezzogiorno che è leva per far ripartire l'intero Paese".

Lo ha detto Elisa Mariano deputata del Pd.