• 13/11/2015

Ogni anno oltre un migliaio di frane colpisce il territorio nazionale e circa 2 milioni di persone sono esposte a possibili fenomeni alluvionali di grave entità con costi economici e sociali immensi. Fra tutte le regioni italiane, la Sicilia è tra quelle particolarmente esposte al rischio idrogeologico, con circa ottomila luoghi in cui è presente una situazione di “interferenze” tra corsi d’acqua e insediamenti umani. Una situazione grave che necessita di interventi urgenti. Per questa ragione oggi ho presentato un’interrogazione ai Ministri dell’Ambiente e delle Infrastrutture per chiedere che i sensori antifrana, già adottati in diverse zone del paese, siano estesi a tutte le aree vulnerabili del nostro territorio. Un sistema di monitoraggio efficace è tanto più necessario visto l'impatto sempre più evidente dei cambiamenti climatici con l'aumentare della portata e della frequenza delle piogge eccezionali e con il ritirarsi dei ghiacciai che mette a rischio la tenuta delle rocce. Non a caso anche la strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici – per quale diventa sempre più urgente la definizione dei tempi e delle risorse - prevede l'adozione di sistemi di monitoraggio innovativi e diffusi sul territorio per cogliere il primo manifestarsi di fenomeni franosi e prendere in modo tempestivo provvedimenti adeguati per la sicurezza della comunità e del territorio”, lo afferma Stella Bianchi, esponente del PD in Commissione Ambiente della Camera dei deputati e Presidente dell’Intergruppo Globe Italia, l’associazione dei parlamentari impegnati per il clima che oggi ha presentato un’interrogazione parlamentare sul tema ai Ministri dell’Ambiente e delle Infrastrutture.