• 14/02/2018

“La Commissione d'inchiesta sui migranti ha profuso grande impegno da un anno e mezzo a questa parte, approvando numerose relazioni, dal sistema hotspot (26 ottobre 2016) alla gestione del centro di Mineo (21 giugno 2017), dalla situazione dei minori stranieri non accompagnati (26 luglio 2017) ai profili sanitari di tutela della salute dei migranti e della popolazione residente (8 novembre 2017), per finire con la gestione dei dati sul fenomeno migratorio e una complessiva ricognizione del sistema di accoglienza ed integrazione del nostro Paese (20 e 21 dicembre 2017). La Commissione ha operato con serietà e con i necessari approfondimenti. Questo metodo ha spesso consentito di approvare i documenti all’unanimità (Mineo e gestione dei dati) o con opposizione molto ridotta (minori stranieri non accompagnati), in un caso addirittura affidando la predisposizione della relazione ad un esponente dell’opposizione, lo stesso on. Fontana (raccolta e gestione dei dati sul fenomeno migratorio).” E' quanto dichiarato da Federico Gelli, presidente della Commissione d'Inchiesta sui Migranti che replica così all'on. Fontana, che nella seduta odierna della Commissione, dedicata ad adempimenti di carattere tecnico sulla gestione dei documenti acquisiti, ha lamentato la mancata approvazione di una relazione conclusiva, immediatamente seguito dall’on. Brunetta.

“Si distorce in questo modo a fini di campagna elettorale il dettato regolamentare della delibera istitutiva della Commissione, che aveva deciso da tempo di organizzare i propri lavori per aree tematiche, dedicando a ciascuna di esse un gruppo di lavoro apposito ed una apposita relazione. Un coordinamento dei testi delle sei relazioni non può che portare unicamente ad un contributo di carattere tecnico, mentre le indicazioni di natura politica sono state tempestivamente portate all’attenzione del Parlamento e dell’opinione pubblica”, prosegue Gelli.

“La Commissione – continua Gelli - ha quindi adempiuto in tutto e tempestivamente al proprio mandato, articolando le proprie conclusioni politiche in una serie di documenti, appena citati. Sollecitare oggi un’ulteriore valutazione di carattere politico alla nostra attività istituzionale non può che avere una finalità strumentale di carattere elettoralistico. A Camere sciolte sono segnalate come nuove o inesplorate questioni che la Commissione ha invece più volte esaminato. L’on. Fontana e l’on. Brunetta accusano maggioranza e Governo di voler nascondere ai cittadini la reale situazione e a testimonianza di ciò classificano come bugie il calo degli sbarchi ottenuto da questo Governo, la messa a regime del sistema del fotosegnalamento, la creazione dei centri di permanenza per i rimpatri e il potenziamento delle commissioni per l'esame delle richieste d'asilo. Sta a loro dimostrare che si tratta di bugie, i dati raccolti dalla Commissione non vanno assolutamente in questa direzione. Si tratta in realtà di risultati concreti. Quello che manca, ma di cui Fontana non parla, è soprattutto un rafforzamento delle politiche di integrazione nel nostro Paese.

A questi fini occorre in primo luogo una diffusione dell’accoglienza a livello territoriale, impossibile se manca – soprattutto in certe aree del Paese – ogni collaborazione da parte di regioni ed enti locali, che sembrano far di tutto per rendere esplosiva una situazione già di per sé difficile.

Solo partendo da numeri gestibili si potrà pensare di bilanciare i doveri e i diritti di chi viene accolto con le esigenze delle comunità locali.

Posso concludere – afferma Gelli – che in realtà la nostra Commissione ha approvato ben sei relazioni finali, tante quante i filoni d'inchiesta sui cui aveva organizzato il lavoro. Un lavoro serio e trasparente come certificato in modo più che dettagliato. L'on. Fontana dove era?”

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