• 03/11/2016

“Occuparci dei morti, per preoccuparci dei vivi: questa azione di umanità è imperativa. Dobbiamo continuare a rispondere con senso di umanità e di flessibilità, anche grazie all’impegno generoso della società civile, per fare davvero tutto il possibile non solo per salvare le vite in mare, ma anche per recuperare i tanti, troppi corpi di chi non ce l’ha fatta e per restituire loro un’identità e un po’ di dignità. E sarebbero intollerabili altre ondate di lutto tra i paesi europei, senza nessun passo avanti concreto da parte degli Stati membri più riluttanti in merito a una gestione condivisa dei flussi”. Lo afferma Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri alla Camera, al termine della presentazione del libro "I diritti annegati. I morti senza nome del Mediterraneo". L’evento si è tenuto questa mattina nella sala Aldo Moro di Montecitorio, proprio mentre giungeva la notizia del possibile nuovo naufragio al largo della Libia, in cui hanno perso la vita più di duecento persone tra cui almeno un bambino. Presenti le autrici Cristina Cattaneo e Marilisa D'Amico, il Commissario straordinario per le persone scomparse Vittorio Piscitelli, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, il Prefetto Mario Morcone e la deputata Milena Santerini.

“Fin dalla strage dell’ottobre 2013 - ha aggiunto Quartapelle-  anche in Parlamento abbiamo seguito e sostenuto l’azione di tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di salvataggio, di recupero e d’identificazione dei migranti. Ne siamo orgogliosi, e pensiamo che questi sforzi necessitino di essere ulteriormente incoraggiati. Questo tanto nella dimensione nazionale, che in quella europea e internazionale. Non ci arrenderemo fino a quando tutti i nostri partner capiranno che alla crisi dei migranti è necessario rispondere applicando le regole più fondamentali di solidarietà e di condivisione della responsabilità. Ed è necessario farlo in una cornice di umanità”, ha concluso Lia Quartapelle, annunciando la presentazione di ulteriori atti parlamentari.