• 11/02/2016

Il decreto noto come Milleproroghe porta con sé l'idea di ritardi nell'attuazione di leggi e la non omogeneità dei temi che vengono affrontati. In realtà, questa "PROROGA DI TERMINI PREVISTI DA DISPOSIZIONI LEGISLATIVE" è più configurabile come ovvia  necessità di "fare manutenzione" alle leggi che nella fase di attuazione richiedono aggiustamenti per raggiungere più efficacemente gli obiettivi previsti. Il grande lavoro fatto dal Governo per ridurre l'accumulo dei decreti attuativi ha permesso di limitare il numero delle proroghe determinate dal ritardo nell'attuazione delle leggi, e sono certa che nei prossimi anni il risultato di questo lavoro sarà ancora più visibile. In realtà le proroghe sono 105 e alcune risolvono problemi importanti, in particolare:

ENTI LOCALI: la possibilità di assumere in particolare nel comparto sicurezza e difesa; la possibilità di confermare incarichi a personale a tempo determinato e con contratti atipici per le aree vaste, in rinvio di un anno dell'obbligo di unioni dei comuni in attesa di un provvedimento organico; la proroga dei termini per l'utilizzo delle risorse per la riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici.

LAVORO/IMPRESE: Viene escluso anche per il 2016 il contributo di licenziamento conseguente a cambi di appalto che garantiscono la continuità lavorativa e nel settore dell'edilizia; è aumentato del 10% l'ammintare del trattamento di integrazione salariale per i lavoratori con contratti di solidarietà difensivi stipulati prima dell'entrate in vigore del Job Act; ma anche proroghe per utilizzare al meglio risorse per le aree terremotate, finanziamenti per le emittenze radiotelevisiva locale, la riapertura dei termini per titoli onorifici a chi ha partecipato alla lotta partigiana, e in memoria delle vittime delle Foibe.