• 20/11/2017

 "La Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, che si celebra oggi, non deve essere una ricorrenza formale , ma un'occasione per rilanciare le azioni e le politiche a sostegno di un mondo fragile, dove spesso i diritti vengono calpestati". Lo dichiara, in una nota, la deputata del Pd e membro della commissione Bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza, Vanna Iori. "Abusi, maltrattamenti, violenze, abbandoni: la vita di milioni di bambini e adolescenti nel mondo è costituito anche da questi aspetti. Non possiamo voltare lo sguardo altrove", prosegue. "Dobbiamo rinforzare le azioni, importanti, messe in campo dal governo e sostenute in modo convinto dal Pd. Il Fondo per il contrasto della povertà educativa, in primo luogo: uno spartiacque nelle politiche a sostegno dell'infanzia e dell'adolescenza che deve necessariamente proseguire negli anni a venire perché la povertà non è solo impossibilità di nutrirsi, ma anche mancato accesso all'istruzione, che a sua volta si declina come diritti negati in molti altri ambiti. Per molti bambini e adolescenti, leggere un libro o poter andare al cinema è una chimera", spiega Iori. "Tra le politiche da attivare ci sono ancors ambiti di intervento che sono prioritari, urgenti e significativi. Il primo è l'approvazione della legge sulla cittadinanza, cioè il cosiddetto ius soli da conferire in seguito a un percorso obbligatorio nel nostro sistema scolastico. È poi necessario mettere in campo politiche e azioni di sostegno alla genitorialità: genitori disorientati e incapaci di intercettare i bisogni dei propri figli caratterizzano la nostra società in maniera sempre più crescente. Investire su chi ha il diritto-dovere di educare gli adulti del domani è necessario. C'è poi l'ambito del contrasto delle dipendenze, dalla droga alla dipendenza della Rete, che spesso sfocia in fenomeni violenti. Non meno importante e urgente è lavorare per l'educazione al rispetto della dignità femminile nella differenza di genere per le pari opportunità e contro ogni forma di discriminazione", conclude Iori.