• 08/03/2017

"Abbiamo approvato oggi la presenza italiana nelle missioni internazionali per l’anno 2017. Si tratta del principale provvedimento sui temi della pace e sicurezza internazionale per il nostro Paese. L’Italia infatti è attiva in più di quaranta missioni, con 7.459 donne e uomini delle Forze armate e 167 donne e uomini delle forze di polizia. Un impegno economico di 1.427 milioni di euro, di cui 295 milioni andranno per il sostegno ai processi di pace e stabilizzazione. Quest’anno è la prima volta che approviamo le missioni internazionali con il processo autorizzativo previsto dalla nuova legge quadro sulle missioni internazionali, la legge 145/2016, che permette da un lato una discussione approfondita di ciascuna missioni valutandola nel quadro degli impegni globali, e dall’altro lato di valorizzare le specificità di un provvedimento parlamentare, capace di raccogliere un consenso più ampio della semplice maggioranza di governo. L’Italia può rivendicare con orgoglio quello che facciamo con il nostro impegno militare in vari teatri di crisi. Siamo i primi contributori tra i paesi occidentali di truppe per le missioni di pace delle Nazioni Unite e i secondi finanziatori; siamo i primi contributori alle missioni dell’Unione europea. Ma non è questo governo, o il precedente ad assumersene i meriti. È l’Italia, nella continuità degli impegni dei suoi governi, con il lavoro e l’autorizzazione del Parlamento. Un impegno diversificato. A partire dai teatri più vicini, da quel Mediterraneo che è inevitabilmente da sempre il centro geografico delle nostre preoccupazioni strategiche e quindi anche del nostro impegno. Se da un lato l’auspicio è che in futuro le missioni internazionali militari si rendano sempre meno necessarie, è un preciso obiettivo politico continuare a rafforzare la cooperazione allo sviluppo dell’Italia, non solo come strumento per assicurare la ricostruzione e la riconciliazione nelle aree di crisi, ma anche e soprattutto come strumento di prevenzione. Spiace solo, in una giornata in cui siamo riusciti a raccogliere un ampio sostegno parlamentare per questo impegno dell'Italia, di aver assistito alla scissione del gruppo degli scissionisti MDP sul voto sull'Afghanistan: incerti sulla linea politica, si sono divisi, votando metà contro e metà a favore della missione, confermando un’incapacità delle formazioni alla sinistra del Pd a mostrarsi affidabili sugli impegni presi dal nostro Paese in ambito della politica estera e di sicurezza". 

Lo afferma Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri della Camera, intervenendo in Aula in dichiarazione di voto finale sull’autorizzazione al governo per la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali.