• 02/10/2015

"Decisiva la mobilitazione Intergruppo parlamentare Sviluppo Montagna "

Dopo la mobilitazione dei parlamentari aderenti all'Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo della Montagna, di numerosi Comuni montani, dell'Uncem e dei settimanali cattolici, contro il nuovo piano di distribuzione della corrispondenza a giorni alterni nei centri più piccoli e nelle aree montane, è intervenuto Palazzo Chigi stoppando Poste Italiane. E’ stato così rimandato al 31 dicembre l’entrata in vigore del Piano che sarebbe dovuto partire già dal primo di ottobre. Rimandato a dopo la fine dell'anno e solo dopo la verifica sui volumi reali di corrispondenza, effettuata dall'Autorità Garante delle Comunicazione, per evitare disservizi e meno qualità.

Questo è il risultato dell'intervento di ieri sera del Governo, a fronte della richiesta di presa di posizione da parte dei Deputati dell'Intergruppo parlamentare e di numerosi sindaci italiani, e dopo le proteste dei sindacati e anche dei 190 giornali aderenti alla Fisc, Federazione italiana settimanali cattolici.

"La comunicazione di Palazzo Chigi - spiega Enrico Borghi, presidente dell'Intergruppo per lo Sviluppo della Montagna e presidente nazionale Uncem - conferma che avevamo ragione nel denunciare che il nuovo piano di distribuzione dei Poste creava diversi livelli di cittadinanza, penalizzando chi vive nelle zone rurali e montane e aumentando il divario con chi abita nei centri urbani, dove la corrispondenza, lettere e giornali, sarebbero arrivati due volte al giorno. La sospensione del governo apre le prospettive per garantire - dentro il quadro di sbarco in Borsa dell'azienda - quel diritto di cittadinanza sancito dalla Costituzione, che esprime l'uguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini, previsto anche dai recenti accordi con Poste e Servizi postale universale. Tornare indietro, comprometterebbero coesione e sussidiarietà per noi, nel nostro Paese, fondamentali".