• 09/03/2015

Ma sulla confessione al leader Dc non convince

“Don Antonello Mennini è un abile uomo di Chiesa e ci ha detto molte cose riguardo al caso Moro. La prima è che non ha confessato il presidente della Dc nel carcere delle Br, spiegando che questa circostanza, cioè non solo l’oggetto della confessione ma anche il luogo e il momento, sarebbe comunque sottoposta al vincolo del segreto divino. Quando il procuratore Sica gli disse che avrebbe chiesto direttamente al Papa di liberarlo dal segreto della confessione Mennini gli spiegò, come ha riferito questa mattina, di non affannarsi perché neanche il Santo Pontefice poteva arrivare laddove il limite è segnato dall’alto. Come ha spiegato anche il senatore Paolo Corsini, eminente storico, questa regola in realtà non esiste ma attorno ad essa si avvita uno dei misteri del caso Moro. Valerio Morucci e Adriana Faranda assicurarono la figlia maggiore del leader Dc, Maria Fida, che suo padre era morto avendo ricevuto il conforto della confessione. Forse di un sacerdote vicino alle Br? Insomma, su questo punto don Mennini non mi convince”. Così Gero Grassi, vicepresidente dei deputati del Pd e componente della Commissione d’Inchiesta sul sequestro e la morte di Aldo Moro. Grassi aggiunge che “l’audizione del sacerdote amico di Aldo Moro ci dà una importante conferma: l’esistenza di un canale di ritorno, cioè di un contatto aperto per la gestione di una trattativa che però non si comprende per quali ragioni fallì”.