• 05/06/2014

La vice presidente della Camera all’assemblea Confcommercio:  coinvolti controllati e controllori, nessuna giustificazione

“Anche dall’assemblea annuale di Confcommercio arriva forte l’obbligo a semplificare le regole, a sburocratizzare, a velocizzare.  Verbi  che potrebbero essere fraintesi alla luce delle ultime inchieste che  nell’aggiramento delle norme e nella logica delle deroghe hanno costruito un vero e proprio sistema di corruzione. Dal presidente Sangalli, ma anche dai commercianti e dai  piccoli imprenditori che nell’Assemblea hanno fatto sentire la propria voce parlando di tassazione elevata, di lunghezza dei processi civili, della necessita' di un nuovo impegno sul turismo, dei costi eccessivi dei servizi…il richiamo a proseguire sulla strada delle riforme.  A non frenare un processo, che anche la grande famiglia della Confcommercio, riconosce già in atto”.

 

 

Lo dice Marina Sereni, vicepresidente della Camera, lasciando l’Assemblea di Roma.

 

“I timidi passi avanti sono frenati non soltanto dalla gravità della crisi che abbiamo attraversato – continua -   ma anche dal perdurare di corruzione, concussione, riciclaggio, finanziamento illecito. Nell'inchiesta di Venezia sono coinvolti imprenditori, politici, magistrati, ufficiali della Guardia di Finanza, controllati e controllori.  Non ci sono alibi, né scuse per  giustificare questi comportamenti, ma togliere linfa alla corruzione si può”.

“Accanto agli aspetti penali, serve una rivoluzione nel codice degli appalti: soltanto norme chiare e semplici, applicabili e verificabili – conclude - possono chiudere con la stagione nefasta dell'emergenza e delle  deroghe”.