• 22/01/2015

“La scomparsa di Franco Nicolazzi, protagonista per decenni della vita politica nazionale e del mondo amministrativo del Novarese, del Verbano Cusio Ossola e del Piemonte e' un momento di riflessione per chi riveste incarichi politici e istituzionali e anche di commozione per chi ha avuto la possibilità di conoscerlo.
Nicolazzi fu certamente un riformista del popolo, un uomo della sinistra italiana che immediatamente dopo l'esperienza resistenziale cui partecipo', scelse di impegnarsi nella vita pubblica abbracciando valori e ideali del riformismo fino a giungere ai massimi livelli di responsabilità politica e istituzionale nella Repubblica Italiana come segretario nazionale del Partito Socialdemocratico Italiano e ministro dell'industria e dei lavori
pubblici, oltre che deputato per tre decenni. Un uomo del popolo, saldamente radicato nel suo territorio e da esso riconosciuto e rispettato, lontano anni luce dal cliché del politico frutto dei salotti e dell'improvvisazione. A lui dobbiamo essere grati per le sue opere (tra le tante, come non ripercorrere la sua decisiva azione per strappare l'allora Alto Novarese con le sue vallate da un isolamento viabilistico secolare e fragorosamente anacronistico), ma credo che dovremo essergli grati per un'azione politica fatta di ascolto, concretezza, disponibilità e impegno che gli ha fruttato in tanti anni il consenso di numerosi cittadini e il rispetto - quando non l'ammirazione - degli avversari politici. Nicolazzi ha interpretato una politica, con uno stile e un tratto caratteristico. Una lezione di una vita da trarre per molti che hanno responsabilità pubbliche. E nel salutarlo, penso sia giusto ricorrere a due parole che una mano anonima scrisse anni fa, con lo spray, su un viadotto della superstrada dell'Ossola per commentare l'arrivo di una infrastruttura attesa da decenni: "Grazie Franco!"”. Così il deputato Pd Enrico Borghi.