• 12/01/2015

Domani il Parlamento europeo voterà un testo che conferirà agli Stati membri la possibilità di limitare o abolire le coltivazioni geneticamente modificate sul proprio territorio. Si tratta di un importante traguardo, cui abbiamo contribuito a suo tempo anche noi in modo chiaro, attraverso una mia risoluzione parlamentare votata all'unanimità in Commissione Agricoltura alla Camera.

Tuttavia non mancano i punti di debolezza del provvedimento. In primo luogo perchè la possibilità di non coltivare ogm diventerà in pratica l'eccezione motivata di ciascun Paese, con una sorta di ribaltamento della regola. In secondo luogo perchè l'inquinamento ambientale legato alle coltivazioni ogm non viene considerato pericoloso per la catena alimentare. In terzo luogo, come segnalato da numerose organizzazioni, la vaghezza delle motivazioni impugnabili da uno Stato per motivare la propria decisione, pare concedere spazio a contestazioni da parte del mondo agroindustriale presso la Corte di Giustizia.

Ragione per cui, come ha proposto ad esempio Slow Food, sarebbe auspicabile accompagnare tale approvazione con una normativa relativa all'etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari che contengono ogm, così da garantire ai cittadini europei la libertà di scelta in un contesto in cui opzioni diverse dei paesi europei e libertà di circolazione degli ogm rendono problematico l'esercizio della libertà da parte dei consumatori.

In ogni caso per il territorio italiano e friulano in particolare, la votazione di domani segna senza dubbio un punto di arrivo importante, con la fuoriuscita da un tunnel carico di “esperimenti” fuori legge e contestazioni che hanno sottratto energie preziose alla buona agricoltura di qualità, pilastro fondamentale per l'economia del nostro Paese. Lo dichiara Giorgio Zanin.