• 05/03/2015

La coordinatrice speciale degli Osservatori: E’ un Paese provato da non lasciare solo

“L'Osce deve continuare ad essere in prima linea nel tentativo di costruire le basi di una sana democrazia in Tajikistan. Ho partecipato in qualità di coordinatrice speciale degli Osservatori elettorali dell’Osce alle elezioni parlamentari che si sono svolte nel Paese asiatico il primo marzo. La giovane Repubblica tajika ha alle sue spalle una storia travagliata: ottenuta l’indipendenza dopo lo sgretolamento dell' Urss, ha vissuto una sanguinosa guerra civile a partire dal 1992 fino al 1997. Paese bellissimo, il Tajikistan è anche estremamente povero e fatica a riprendersi dalle ferite della guerra con un sistema industriale e commerciale fragile e con infrastrutture, ereditate dall'Urss,  devastate dalle operazioni militari. Per la sua delicata posizione geografica e geopolitica (è una via di passaggio anche per i commerci illegali) la comunità internazionale è  presente con circa 500 osservatori (Osce, Parlamento europeo, Comunità Economica Euroasiatica, Shanghai Cooperation Organization). Queste elezioni hanno rappresentato un duro banco di prova per la giovane democrazia nella quale ha vinto il Partito Popolare Democratico del Presidente Rahmon in un quadro di palesi irregolarità elettorali. L'educazione alla democrazia - conclude la deputata - è un processo graduale e per questo il Tajikistan non va lasciato solo”.

Così Marietta Tidei, deputata del Partito Democratico, membro dell’Osce.