• 23/01/2018

“Perché la Rai non si è costituta, insieme a Fnsi, Odg, Libera, Associazione Antonino Caponnetto e Regione Lazio, parte civile nel processo per l’aggressione al giornalista di Nemo Daniele Piervincenzi?”. Lo chiede Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico e segretario della Commissione Vigilanza Rai, per commentare l’udienza del Tribunale di Roma con cui il gup Maria Paola Tomasselli ha accolto le richieste di costituzione parte civile.

“Su questa vicenda – spiega – la Rai rischia di scrivere una pagina di volta in volta più brutta. Prima, nonostante le dichiarazioni delle massime autorità che lo considerano un giornalista Rai, si è scoperto che il giornalista di Nemo aggredito e ferito da Roberto Spada non ha nessun rapporto contrattuale con la Rai, bensì con Freemantle, per cui lavora da freelance. Oggi viene fuori che né la Rai né Freemantle hanno nemmeno provato a costituirsi parte civile nel processo a fianco di Piervicenzi, tentativo che poteva anche essere respinto dal giudice ma sarebbe comunque rimasto come necessario atto simbolico di vicinanza al giornalista”.

“Si tratta dell’ennesima decisione, da parte dell’azienda, che danneggia il giornalismo e l’informazione, che per la Rai non sono evidentemente abbastanza importanti da manifestare la propria solidarietà come costituirsi parte civile. Il sospetto è che finché si tratta di proclami per entrare nel cono dei flash dell’indignazione, ci si dia molto da fare. Quando però bisogna passare dalle parole ai fatti, nonostante i 2 

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