• 11/07/2017

“L’utilizzo del cloud computing nella pubblica amministrazione oggi è limitato, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di scelta delle tipologie di cloud da utilizzare, in particolare di public cloud, che rappresenta lo stadio più avanzato dell’evoluzione del cloud computing." Lo afferma Sergio Boccadutri, deputato del Partito democratico.
"Si tratta - spiega - di una risorsa vincente per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, superiore a qualsiasi datacenter, non solo in termini di calcolo, ma anche di sicurezza e di costi, come confermato da tutti i più accreditati analisti mondiali e nella prassi da altri Paesi che lo stanno sperimentando. In Italia, al momento nessuna centrale di pubblica committenza ha predisposto strumenti idonei a questo scopo, in quanto la cosiddetta 'Gara SPC' ha espressamente previsto l’esclusione del public cloud. Esistono alcune convezioni monomarca che, seppur nati per altre esigenze, permettono anche l’approvvigionamento di servizi cloud: manca però sia l’efficacia dell’acquisto pubblico, sia la concorrenzialità, sollevando forse delle criticità anche dal punto di vista dell’Antitrust. Proprio per questo insieme all’Onorevole Coppola e alla Onorevole Bruno Bossio, ho presentato una interrogazione per chiedere al Governo su come intenda attivare Consip per predisporre strumenti idonei per l'acquisizione di public cloud pubblico da parte della pubblica amministrazione". "Spero che il Governo possa prendere presto in considerazione la mia interrogazione, e che la risposta rappresenti solo l’inizio di un processo di deciso cambiamento nella direzione del public cloud per le pubbliche amministrazioni italiane", conclude.