• 21/05/2015

“La comunità internazionale sta reagendo all’avanzata dell’Isis e l'Italia si è fatta carico per prima della tutela di quella che è un pezzo fondamentale della nostra storia e delle nostre radici, promuovendo l'istituzione dei cosiddetti ‘caschi blu della cultura’ analogamente a quanto avvenuto nella Seconda guerra mondiale per salvare il patrimonio europeo dai nazisti. Dopo le prime distruzioni in Iraq per mano dei fondamentalisti islamici, abbiamo approvato due ordini del giorno che danno precise indicazioni al Governo per la tutela dei beni culturali in zone di guerra, e lo stesso è avvenuto ieri con una importante risoluzione al Senato in commissione Cultura”. Lo ha detto Roberto Rampi, deputato del Pd e componente della commissione Cultura.

“Sono almeno 29 i siti archeologici colpiti dalla furia iconoclasta fondamentalista tra Iraq, Siria e Libia - ha proseguito Rampi -. Il ministro Franceschini ha già promosso un’iniziativa su scala internazionale per tutelare il patrimonio artistico in Siria, trovando importanti adesioni dei principali Paesi europei. È stato attivato un database dei siti a rischio e promosse azione di formazione di forze locali dai nostri Carabinieri per la tutela del patrimonio artistico, tra i più qualificati al mondo in materia. Ora i fondamentalisti dell’Isis sono arrivati a Palmira che rappresenta un patrimonio universale di inestimabile valore. Centinaia di statue sono state rimosse dal sito archeologico, spostate in luoghi sicuri, come confermato dal direttore delle antichità e dei musei siriani. Facciamo nostro l'appello dell'Unesco #Unite4Heritage e i timori della direttrice Irina Bokova. Chiediamo che la comunità internazionale si attivi immediatamente per proteggere questo fondamentale tassello della storia dell'umanità”.