• 17/11/2015

La vice presidente della Camera: minacce davvero gravi, la politica eviti strumentalizzazioni

“L'attacco terroristico a Parigi ci ha lasciati sconvolti, ha scosso la larga opinione pubblica e pone questioni molto complesse alla politica e alle istituzioni. Dobbiamo reagire, abbiamo tutti detto in queste ore. Ma come? Con quali strumenti?”.

Se lo domanda la vice presidente della Camera, Marina Sereni dopo le tragiche vicende che hanno travolto la capitale francese.

“Ciò che sta accadendo interpella sempre di più l'Europa e mette a nudo i ritardi che abbiamo accumulato dalla caduta del Muro ad oggi – continua - La fine dell'ordine bipolare avrebbe richiesto un'Europa più pronta ad assumere e condividere responsabilità in materia di politica estera e della difesa. E l'evoluzione della situazione geopolitica nell'area del Mediterraneo e Medio Oriente avrebbe richiesto una diversa attenzione e priorità nell'agenda europea. Ora siamo di fronte ad un groviglio di questioni dannatamente complicato da sciogliere e dobbiamo rispondere a minacce davvero gravi. “Il Presidente francese Hollande ieri ha chiesto l'attivazione dell'articolo 42.7 del Trattato dell'Unione, che impegna i paesi UE a soccorrere uno Stato membro quando aggredito. L'Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune ha risposto positivamente, e non poteva fare altrimenti. Ora si tratta di capire come l'Unione potrà tradurre questo impegno”.

“Se non vogliamo cedere alla violenza cieca del terrorismo e rinunciare ai nostri valori e al nostro stile di vita, dobbiamo essere pronti ad assumere nuove iniziative e responsabilità, lo dobbiamo fare con i nostri partner europei e cercando il massimo di consenso tra i nostri concittadini. Se la politica italiana non saprà evitare la tentazione di strumentalizzare questo difficile passaggio, alla vigilia di un evento oggettivamente straordinario come il Giubileo, non si sarà dimostrata all'altezza. Magari si conquista qualche voto di protesta in più, attaccando il Governo Renzi qualsiasi cosa faccia o proponga – conclude - ma certo non avremo reso più forte l'Italia di fronte a chi vuole uccidere la nostra libertà”.