• 14/02/2016
Testo Guerini dalla prossima settimana in Commissione alla Camera
 
"Noi vogliamo finalmente dare attuazione all'Art. 49 della Costituzione. Nello stato attuale del nostro ordinamento, i partiti politici sono "enti di fatto non riconosciuti" con l'acquisizione della personalità giuridica, come invece noi prevediamo nella proposta che porta la prima firma di Lorenzo Guerini, con la quale sarà assicurata trasparenza e democraticità attraverso una valutazione attenta dell'attività interna nell'interesse degli iscritti, secondo la lezione di Aldo Moro che ebbe a dire nel dibattito della Costituente: " se non vi è una base di democrazia interna, i partiti non possono trasfondere indirizzo democratico nell’ambito della vita politica del Paese " Con l'approvazione della nuova legge elettorale, l’Italicum, il tema della regolazione giuridica dei partiti torna di attualità. Non sono più le coalizioni i soggetti elettorali decisivi del sistema ma i singoli partiti. Partiti che non sono più quelli di massa che hanno scritto la nostra Costituzione ma sempre di più partiti nuovi, in alcuni casi partiti personali in altri casi partiti-movimento con scarse o poco decifrabili regole democratiche interne: sempre di più, per usare un’espressione entrata a far parte del lessico quotidiano, “partiti personali”. Ma alla personalizzazione della leadership deve corrispondere necessariamente una democratizzazione interna della vita dei partiti. Questo processo è vitale per la qualità della democrazia. I partiti che intendono candidarsi alla guida del Paese dovranno farlo dando prova di essere democratici e trasparenti, innanzitutto nella loro vita interna. Dovranno essere disciplinate le procedure di ammissione e di espulsione dal partito, l’ambito di applicazione della regola maggioritaria e la tutela delle minoranze, le modalità di selezione delle candidature alle cariche pubbliche e, in particolare, come viene scelto il leader. Un premio dato alla lista significa un premio dato al leader di questo partito, il quale deve avere gli strumenti statutari non solo per sceglierlo ma per cambiarlo nel caso fosse necessario. I partiti sono stati progressivamente sottoposti dal legislatore a controlli assai più penetranti di quelli previsti nei confronti dei meri enti non riconosciuti, anche se tali controlli non sono ancora equiparabili a quelli previsti dal nostro ordinamento giuridico per gli enti dotati di personalità giuridica, come il potere di impugnazione del Pubblico Ministero previsto dall’articolo 23 del c.c. nei confronti delle delibere assembleari degli enti riconosciuti. È nostra intenzione favorire, per chi vuole percorrere questa strada, la promozione di partiti che sostengano realmente la partecipazione democratica, riconoscendo e tutelando i diritti dei loro aderenti, eventualmente anche prevedendo forme e modalità differenziate di adesione.
Un’opzione, questa, che ovviamente tenga conto dei mutamenti sociali e delle nuove forme di aggregazione ma che sia al contempo un’alternativa ai partiti “di plastica” o ai movimenti populistici con leadership personalistiche. Nessuna nostalgia per il passato, dunque, ma la ricerca di nuovi strumenti per favorire il ritorno alla partecipazione anche attraverso le primarie, le consultazioni on line, i referendum tematici, con partiti che diventino finalmente “case di vetro”, attraverso statuti che garantiscano efficacemente la democrazia interna dei partiti". Così Emanuele Fiano, capogruppo Pd nella commissione Affari costituzionali in merito alla riforma dei partiti che sarà incardinata la prossima settimana alla Camera.