• 08/07/2016

Caso Giunta teleguidata Raggi impongono revisione 

"Il caso della giunta romana solo nominalmente guidata da Virginia Raggi impone un rinforzamento della legge sui partiti nel passaggio del Senato: un amministratore pubblico deve rendere conto del suo operato agli elettori e deve agire nella piena tutela delle sue libertà di mandato. Quanto visto sui processi da web-Cencelli che hanno laboriosamente portato alla formazione della squadra del Movimento Cinque Stelle per il Campidoglio è esemplare nella sua ordinarietà: piccole guerre di correnti che richiamano alla peggior stagione del partitismo" lo scrive in una nota il deputato del Pd Francesco Sanna, relatore alla Camera della legge sul conflitto di interessi.

"Per liberare gli eletti nelle file del M5S che si ritrovano a ricoprire cariche istituzionali,come accaduto alla Raggi, occorre intervenire di nuovo sulla normativa sui partiti rendendo inefficace ogni astruso contratto capestro, come quello firmato dalla sindaca di Roma che la costringe a prendere ordini da Grillo e Casaleggio sugli assessori da nominare, sulle decisioni da prendere e persino sulle esclusive delle dirette streaming, che portano oscuri guadagni alla società di comunicazione a capo dei grillini, in palese contrasto con il testo unico degli enti locali che prevede precise norme di comportamento riguardo gli interessi economici personali degli amministratori pubblici", continua Sanna.

"Mettiamo dunque nero su bianco che sono nulli di diritto quegli accordi dove gli amministratori pubblici si obbligano a corrispondere somme di danaro a titolo di sanzione economica a partiti, movimenti, gruppi politici organizzati, nel caso in cui promuovano o adottino provvedimenti o effettuino nomine senza attendere il parere o senza seguire l’indicazione di persone o di organi dei quali tali accordi prevedano l'intervento in decisioni di competenza degli eletti. Basterebbe il buon senso e l'etica per capire che il sindaco di Roma guida una comunità di poco meno di tre milioni di persone: a loro, e non a due guru, deve rispondere", conclude il deputato dem.