• 06/07/2016

Presentata la proposta di legge

Circa 25.000 figuranti e 800.000 persone coinvolte. Sono questi i numeri delle rievocazioni storiche in Italia, che meritano una legge capace di sostenerle e valorizzarle: «Disposizioni per la promozione, il sostegno e la valorizzazione delle associazioni e delle manifestazioni di rievocazione storica». Il testo si pone, infatti, l’obiettivo di promuovere e di sostenere realtà che mirano a conservare e a tutelare le proprie specificità culturali, storico-geografiche e linguistiche.

Le rievocazioni storiche creano un forte spirito di aggregazione e offrono uno spettacolo che, oltre al piacere ludico, è un reale mezzo di promozione culturale, sociale e turistica. Tali iniziative attirano il turista a visitare borghi di rara bellezza, a volte non compresi negli itinerari turistici mainstream: città, paesi e borghi che rappresentano parte dell’inestimabile patrimonio storico-artistico italiano. Inoltre, le rievocazioni storiche sono un elemento di aggregazione e di integrazione sociale, poiché la ricostruzione dell’ambientazione storica richiede la massiccia partecipazione attiva di tutta la comunità.

Alcune regioni hanno legiferato in materia, per quanto di loro competenza, e hanno affrontato il tema della valorizzazione delle rievocazioni storiche, ma in molti casi hanno riscontrato sia il problema del reperimento dei fondi da destinare alla materia, consapevoli dell’impossibilità di poter applicare direttamente sgravi fiscali, sia il tema della semplificazione burocratica legata alle procedure e ai permessi necessari per organizzare gli eventi.

Questa legge oltre a riconoscere le rievocazioni storiche e definirle, le tutela prevedendo agevolazioni fiscali e istituendo un Fondo per la loro promozione: «Le rievocazioni storiche – afferma l’onorevole Marco Donati, promotore e primo firmatario del testo – rappresentano una ricchezza infinita del nostro patrimonio culturale e territoriale, le radici di un Paese che si fanno volano economico e turistico, capaci di fare rete a livello internazionale e tenere insieme le comunità locali attraverso un forte spirito identitario».