• 12/05/2015

La vice presidente della Camera nella sua newsletter: lavoro, scuola, anti-corruzione, migranti, stiamo cambiando

“Non è necessario essere ‘renziani’ per vedere che nella politica italiana è in atto una accelerazione positiva. Grazie al lavoro del Governo e del Parlamento si stanno compiendo scelte attese da anni che incidono sulla vita reale delle persone, delle famiglie, delle imprese, delle comunità”. L’aumento dei contratti a tempo indeterminato,l'assunzione di oltre 100mila precari e l'investimento di risorse nuove per la scuola (nella speranza che il vertice di oggi governo-sindacati abbia chiarito i diversi punti di vista), la legge anti-corruzione, la gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo… elenca la vice presidente delle Camera Marina Sereni, nella sua newsletter settimanale. “Domani – aggiunge - la Commissione Europea discuterà un piano, mentre ieri l'Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune Mogherini ha illustrato alle Nazioni Unite le ragioni per le quali serve una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza che autorizzi un' iniziativa internazionale sulla Libia. Le due cose sono ovviamente connesse e rappresentano, entrambe, una grande novità: l'Europa che parla con una voce sola all’Onu e l'Europa che affronta in maniera solidale un tema urgente e controverso come l'accoglienza dei profughi e dei richiedenti asilo. Possiamo dire sommessamente di aver contribuito come italiani a far sì che questo accadesse?”.

“I problemi ci sono, sono tanti e complicati”, continua Sereni - Ma mentre c'è chi sceglie la strada degli slogan facili e accattivanti - come Salvini sull'immigrazione o lo stesso Grillo con il reddito di cittadinanza senza chiarire come e con quali risorse - noi abbiamo scelto la strada delle riforme, del cambiamento possibile. Le elezioni regionali si avvicinano e la posta in gioco è molto alta – conclude - Spero che anche i dissensi più radicali al nostro interno non perdano di vista questo quadro d'insieme e non ci tocchi di assistere ancora una volta allo spettacolo di una sinistra che, dividendosi, fa irresponsabilmente un regalo alla destra”.