• 22/06/2016

Non fermiamo il cambiamento, dimostriamo agli elettori che abbiamo capito il messaggio 

“Impossibile derubricare l’esito dei ballottaggi ad un voto esclusivamente locale, per alcuni tratti di omogeneità." Lo scrive la vice presidente della Camera Marina Sereni nella sua newsletter settimanale. 

“Cosa possiamo e dobbiamo fare? Cosa mi auguro che si discuta nella prossima direzione? – si domanda - La lettura dei giornali di oggi, in primis l’ampia intervista di D’Alema, mi aiuta ad esprimere una posizione molto chiara.  Chi pensa che a questa battuta d’arresto si debba rispondere riportando indietro le lancette dell’orologio e fermando il cambiamento in corso non ha capito nulla di ciò che sta avvenendo.  E  chi pensasse di approfittare di questa difficoltà per provocare una rottura definitiva nel Pd si assumerebbe una responsabilità drammaticamente grave, che credo non avrebbe il plauso nemmeno di quei nostri elettori arrabbiati e critici nei confronti dell’attuale leadership.  Mi auguro quindi una discussione franca e vera nella prossima direzione che tuttavia non degeneri in una resa dei conti”.

“Insieme, proviamo a correggere là dove c’è da correggere – continua -  Faccio una scelta secca e indico due soli punti.  Il partito: servono organizzazione e spirito di comunità, radicamento territoriale e comunicazione moderna. Non credo affatto che la soluzione sia la separazione dei ruoli tra premier e leader del partito. Ma vorrei che discutessimo davvero dello stato reale del partito sul territorio e fossimo consapevoli – Renzi prima di tutto – che una sfida riformatrice cosi ampia e ambiziosa, come quella che lui ha lanciato dal governo, non si può vincere senza avere antenne e forze nella società pronte a spiegare, ascoltare, sostenere le riforme. Se è cosi serve definire un organismo e delle funzioni esecutive che possano lavorare anche in autonomia dal leader e premier. E serve uno sforzo di inclusione, uno spirito unitario più forte, meno voglia di battibecchi tra di noi." "E poi…le politiche del governo." Convinta che in questi anni siano state approvate “tante buone leggi nella direzione giusta”, la vice presidente della Camera ritiene che il voto abbia messo in grande evidenza “il malessere sociale di strati di popolazione entrati in forte difficoltà con la crisi e privi di adeguate risposte. Possiamo fare una riflessione molto accurata e verificare la fattibilità finanziaria di un istituto universale di contrasto della povertà? Due nodi cruciali da affrontare subito  - conclude - per dimostrare  ai cittadini elettori, che in democrazia hanno sempre ragione, che abbiamo sentito e capito il loro messaggio”.