• 22/11/2016

“Con l’approvazione da parte del Senato della legge sulla filiera agroindustriale della canapa si aggiunge un ulteriore tassello al lavoro di riforma che il Parlamento sta portando avanti in materia agricola”. Lo dichiarano Nicodemo Oliverio e Alessandra Terrosi, rispettivamente capogruppo Pd in Commissione Agricoltura e relatrice della legge alla Camera. 

“La legge – spiegano - riconosce che la coltivazione della canapa, limitatamente alle varietà iscritte nel catalogo comune europeo, può essere svolta senza alcuna autorizzazione. Sono previste specifiche risorse per il miglioramento delle condizioni di produzione e di trasformazione della canapa. Una quota parte delle stesse sarà destinata alla ricerca per la realizzazione dei primi processi di trasformazione. Particolare attenzione sarà prestata alla ricostituzione del patrimonio genetico e all’individuazione di processi di meccanizzazione innovativi, nonché la semplificazione per l'agricoltore e la sua maggior tutela se decide di coltivare una coltura che, per pregiudizio e scarsa conoscenza, viene ancora spesso scambiata per canapa utilizzata per i suoi effetti psicotropi. Quella della canapa è una coltura scomparsa dal panorama colturale italiano che sopravvive e, anzi, sta ritornando nell'interesse di molti agricoltori grazie alla decennale attività di molte associazioni che hanno fatto il primo passo per riportare in auge una coltura nel produrre la quale siamo stati a lungo tra i primi al mondo in termini quantitativi, comunque imbattibili nella qualità del prodotto realizzato, la fibra”.

“Da domani, tutti coloro che vorranno investire nella coltivazione della canapa sanno di poter contare su una legge che organicamente ne disciplina l’attività ed il finanziamento”, concludono.