• 22/09/2016

" La risposta all'interrogazione data dal sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba, a proposito dell'accesso anticipato alla pensione per le nate nel '52 e per i lavoratori che hanno perfezionato Quota '96 entro il 2012, ci conferma che la nostra richiesta di correggere la circolare dell'INPS, che vincola tale diritto all'essere occupati "il 28 dicembre del 2011", è quanto mai giustificata. Si tratta, dunque, di rimuovere una interpretazione dell'INPS arbitraria e limitativa dei contenuti della norma legislativa approvata e finanziata al tempo del Governo Monti". Lo dichiarano Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi, Presidente e capogruppo PD della Commissione PD alla Camera. 
" I numeri forniti dal Governo - spiegano -  parlano chiaro: la norma prevedeva l'andata in pensione di 55.000 lavoratrici e lavoratori, con un impegno di spesa di circa 940 milioni di euro. Ad oggi, i dati del Ministero del lavoro ci dicono che dal primo gennaio del 2012 a ottobre 2016 il numero di persone che hanno usufruito di questo vantaggio è stato di 5.694, per un importo di 229 milioni di euro".
"La nostra richiesta, di fronte a questa situazione, è più ferma che mai: va abolito il vincolo assurdo della presenza al lavoro il 28 dicembre del 2011 e vanno inclusi tutti coloro che abbiano semplicemente maturato il diritto avendo i requisiti anagrafici e contributivi: per questi ultimi dev'essere sufficiente che la loro prevalenza sia di versamenti fatti in quanto lavoratori dipendenti dei settori privati", concludono.