• 20/01/2015

“La Corte costituzionale non ha ammesso il referendum per abrogare la Legge Fornero, ora attendiamo di conoscere le motivazioni, certo non di natura politica, con buon pace di Salvini e del suo atteggiamento minaccioso”. Lo dichiara Titti Di Salvo, deputata Pd e componente della Commissione Lavoro della Camera, in merito all’inammissibilità del quesito referendario proposto dalla Lega.

“L’inammissibilità era prevedibile, come sicuramente sapeva la stessa Lega che ha preferito però prendere in giro gli italiani, perché il referendum avrebbe avuto conseguenze sulla finanza pubblica ed era dunque sottoposto a clausole di ammissibilità. Resta aperta – spiega la deputata - dall' entrata in vigore della legge Fornero, la discussione sulle modifiche necessarie: queste sì' affidate alla politica”.

“Dai decreti di salvaguardia, per cominciare a sanare la paradossale situazione degli esodati, alla cancellazione della penalizzazioni previste dalla legge di stabilità, sono molti i temi su cui il Parlamento è già intervenuto. Restano, però, alcuni punti su cui riflettere. Si deve ripensare il senso economico e sociale nelle parti del provvedimento che immaginano la stessa età di uscita dal lavoro per una commessa o per professore universitario, cioè per lavori diversi con fatiche diverse, per una donna che carica sulle due spalle maternità e lavori di cura e per un uomo che non lo fa. È l’occasione per ripartire dalla realtà del Paese e delle persone”.