• 18/02/2016

Tutelare sistema pesca italiano

"Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione dell’ordine del giorno sulla questione dei confini marittimi tra Italia e Francia. Grazie al nostro odg il Governo si impegna nell'attivazione di tutti i canali possibili, compresa l'eventuale revisione degli accordi bilaterali, al fine di risolvere la questione che è emersa dopo il sequestro del peschereccio italiano Mina da parte delle autorità francesi”. Lo dichiara il deputato e capogruppo Pd in commissione Trasporti, Mario Tullo, primo firmatario dell'ordine del giorno sulla questione del peschereccio italiano Mina, sequestrato il giorno 14 gennaio 2016 dalla Guardia Costiera francese a largo tra Ventimiglia e Mentone trainandolo nel porto di Nizza con l’accusa di aver pescato gamberi in acque territoriali francesi.

“Secondo l’equipaggio della Mina e le autorità portuali italiane (il particolare la Direzione marittima della Liguria) il peschereccio avrebbe condotto invece l’attivitàdella pesca in acque territoriali italiane. E’ emerso che l’azione della Guardia Costiera francese sarebbe stata intrapresa a seguito all’accordo bilaterale Italia e Francia del 21 marzo 2015 dove sono stati rivisti i confini marittimi delle due nazioni, accordo che non è ancora stato ratificato dal Parlamento italiano ”, prosegue Tullo.

“Tale accordo, secondo le amministrazioni territoriali e le associazioni di categoria, sarebbe notevolmente peggiorativo per l’intero sistema della pesca italiana, ed in particolare della Liguria, in quanto cederebbe allo stato francese la celebre “fossa del cimitero” che attualmente risiede in acque italiane, ricchissima di pesce pregiato e gamberi rossi”, spiega il deputato democratico.

“Chiediamo dunque al governo, prima dell'approvazione del trattato da parte del Parlamento, attraverso i ministeri competenti di intraprendere tutte le iniziative, nelle sedi comunitarie ed internazionali, per tutelare le imprese italiane che esercitano l’attività della pesca, con l'obiettivo di tutelare il futuro  delle nostre marinerie. In particolare in questo modo si tuteleranno, sostenendole anche sul piano del diritto, le aziende italiane operanti nel settore ittico con particolare riferimento a quelle operanti nel ponente ligure, conclude Tullo.